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Giochi laddroga #1 – Ruzzle

Inizia oggi la rubrica rigorosamente aperiodica che Palude ElettroluDica dedica a quei giochi che con più coerenza andrebbero catalogati come droghe pesanti a causa dell’alta assuefazione che provocano. Attenti a non farvi beccare dalla pula con questa merce fra le mani!

https://i0.wp.com/ruzzle-tips-and-tricks.com/screenshot-ruzzle-1.jpgSpesso anche nel mare di fuffa che è diventato l’app Store di Apple, per non parlare poi della controparte su Android, si trovano delle piccole gemme nascoste, che mai avremmo potuto sperare di trovare su altri dispositivi e console. Una di queste gemme è proprio il gioco di cui voglio parlarvi oggi: Ruzzle.

Avete presente Scrabble? … … … No? … … Scarabeo?… … … Niente?… Il gioco in cui si compongono delle parole su di un tabellone, capito? … … Suvvia, il gioco di scrivere le parolacce zozze con le tesserine! Ecco, sapevo che così capivate. Ruzzle è più o meno la stessa cosa solo che si differenzia per alcuni aspetti più o meno fondamentali.

Innanzitutto la griglia non è da centomila metri quadri come in scrabble, ma si tratta di una ben più modesta griglia 4×4 per un totale di 16 lettere. Lo scopo del giocatore è di riuscire nel più breve tempo possibile a trovare quante più parole possibile costruendole trascinando il dito sullo schermo e unendo le varie caselle in orizzontale, verticale e diagonale. Ogni lettera ha il suo punteggio, esattamente come in Scrabble e proprio come in Scrabble le Z vi faranno bestemmiare, ma almeno vi assicureranno una marea di punti. Ruzzle eredita dal suo fratello maggiore anche i bonus associati a certe lettere, cosa che vi permetterà di raddoppiare o triplicare il punteggio della parola o della lettera. Inutile dire che la vittoria cadrà nelle mani di chi saprà sfruttare al meglio questi bonus.

Ah, dimenticavo di dirvi la cosa più importante: una partita a Ruzzle si divide in tre round, ognuno della durata di tre minuti. Potete quindi dire addio alle estenuanti partite a Scarabeo che se andava bene duravano 7 ore. Quando avete due minuti liberi prendete l’iPhone, cercate un’avversario online fra gli amici o in maniera casuale, e fatevi il primo round. E se poi la vostra casa va a fuoco e dovete scappare? Niente paura, Ruzzle si basa su un multiplayer di tipo asincrono che di questi tempi va parecchio di moda. Questo vuol dire che potete lasciare il gioco quando volete e riprenderlo quando avrete di nuovo tempo da dedicare al gioco, cioè quando avrete spento l’incendio divampato in casa vostra.

Il gioco è la droga. Fidatevi. In meno di 2 giorni il sottoscritto si è ritrovato a fare partite su partite senza possibilità alcuna di smettere e tra l’altro senza alcuna possibilità alcuna di vincere. Gli avversari che vi troverete di fronte, soprattutto quelli casuali, vi faranno un culo così fin dall’inizio, a meno che voi non siate dei dizionari viventi, nel qual caso non vi invidio per niente.

Unica pecca del gioco: se possedete un iPad come me  dovrete per forza rassegnarvi a giocare Ruzzle in bassa definizione nella versione per iPhone dato che su App Store non è disponibile una versione HD del gioco. Possibile che agli inizi del secondo decennio del nuovo millennio ci sia ancora qualcuno che non realizza una conversione con i controcazzi per iPad? Cioè, da quel che ho sentito si tratta di premere un bottone e il gioco è fatto, ma si sa, la gente che sviluppa videogiochi è strana forte.

Ruzzle è disponibile anche per i pezzenti che hanno un cellulare Android e il multiplayer è condiviso con gli iCosi. Il gioco tra l’altro è completamente gratuito nella sua forma base. Se proprio dovesse piacervi potete acquistare la versione completa a 2 euri e qualcosa che vi permette di togliere la pubblicità, accedere alle statistiche, giocare offline e vedere tutte le parole possibili di uno schema a fine partita. Plus interessanti, ma non imprescindibili per godersi appieno il titolo.

Infine chi fosse così pazzo da volermi sfidare mi può trovare cercando letal32. Vi aspetto. Per umiliarvi.

Una console, mille problemi

Può forse una nuova console uscire bella e perfetta, senza problemi di sorta, con tutte le sue funzionalità attive? Ma manco per il cazzo! Non esiste, da che mondo e mondo, una situazione del genere. Wii U non fa certo eccezione e dopo meno di due secondi dall’uscita sul suolo americano è partita la caccia al bug. Quando poi si parla di Nintendo, chissà perchè, i difetti sono sempre a centinaia, ma quello che fa più scandalo è che si tratta di problemi che non sono nuovi e che anche le precedenti console hanno dovuto affrontare…dieci anni fa.

Chi credeva che Nintendo finalmente avesse capito la lezione non ha capito una beneamata minchia e infatti Nintendo dimostra ancora una volta di essere presa indietro di una generazione. Ma dopotutto a noi la casa della grande N ci piace così, con tutte le sue lagne e le sue fisime.

Il primo fatto sconvolgente è che a quanto pare Wii U necessita di un aggiornamento obbligatorio al lancio che, udite udite, non è da pochi kilo, ne da pochi mega, ma da un gigantesco e clamoroso GIGA! Maronnna santa! Mi immagino il bambino entusiasta che attacca la console per provarla e si trova costretto ad aspettare millemila ore prima di giocare. Ecco, magari questo bambino a un certo punto si frantuma i coglioni e decide in un impeto di ira di staccare la spina, scollegare il wifi e riaccendere la console per poter finalmente giocare. E invece no! Se per caso vi azzardate a togliere la spina o se l’Enel decide di farvi uno scherzetto, la console si spegnerà e non si riaccenderà mai più. Puff! E giù bestemmie perchè vi toccherà litigare col commesso ignorante di turno del Mediaword per fargli capire che la console si è sfasciata il giorno stesso e non per colpa vostra. Insomma Nintendo si è avviata sulla strada che Sony ormai percorre da sempre con PS3: 100 miliardi di aggiornamenti all’anno.

Altra cosa. Quanti di voi scommettono sull’inattaccabilità di Wii U? Io potrei giocarmi il gingillo che fra due settimane (si fa per dire) Wii U verrà bucata, penetrata e stuprata da ogni parte. A poco serviranno i dischi coi bordi arrotondati(??) che Nintendo ha confermato per i giochi. A riprova di ciò un utente a pochi giorni dal lancio, premendo bottoni a caso, è riuscito ad accedere a una schermata di debug della console da cui per il momento non si riesce a fare nulla, ma se pensate che anche un povero pezzente è riuscito a “rompere” la console schiacciando bottoni a caso come una scimmia ubriaca allora forse vi renderete conto che la scommessa l’ho già praticamente vinta. Ovviamente non auguro questa calamità a Nintendo. Ricordatevi che la pirateria è il male assoluto.

Non prendete questo mio intervento però come una presa di posizione contro Wii U, anzi, sono convinto che le nuove console di Microsoft e Sony saranno prese addirittura peggio. Chi può infatti scordare l’ormai emblematico caso del RROD, il Red Ring of Death, che ha letteralmente ucciso a distanza di pochi anni tutte, credo, le console Xbox 360 uscite al lancio? E qualcuno ricorda che se si inseriva un disco e poi si ribaltava la console il lettore lasciava un bel solco da qualche millimetro di larghezza sul bordo?

In confronto i problemi di Wii U sembrano delle bazzeccole.

Passando a Sony che dire dell’attacco al PSN, infrastruttura online di una multinazionale multimiliardaria, da parte di tre adolescenti brufolosi con tendenze blackblochiste?

Ma se si guarda ancora più indietro qualcuno di certo si ricorderà che alcune PS1 al lancio soffrivano di problemi di surriscaldamento e durante il gioco venivano skippati in automatico tutti video in full motion video. E allora sono fioccate le soluzioni più stravaganti che suggerivano di posizionare la console in millemila modi diversi: a testa in giù, in diagonale, fuori dai finestrini dell’auto e via dicendo.

Neppure la console successiva, ps2, si salvò da problemi di lettura di DVD e CD.

Se poi torniamo ai giorni nostri, credo tutti ricordino il lancio disastroso (per modo di dire visto che ci hanno fatto i miliardi) di iPhone 4che venne venduto con un problema all’antenna che faceva sì che afferrando il telefono in certe maniere il segnale sparisse istantaneamente. Apple ha regalato a tutti gli acquirenti della prima ora una cover speciale. Gli altri semplicemente hanno dovuto suckare.

E allora al confronto Wii U sembra Padre Pio. Io vi dico: ma di che ci lamentiamo? Ci è andata bene, ve lo dico io. E allora compratela sta benedetta Wii U, voi che c’avete i soldi. Io intanto, che sono povero, me ne sto un po’ in disparte e guardo. Guardo e sorrido malignamente.

FONTI: http://multiplayer.it/notizie/111268-wii-u-richiede-un-aggiornamento-di-5gb-al-lancio.html

http://multiplayer.it/notizie/111036-il-bordo-dei-dischi-di-wii-u-e-arrotondato.html

http://www.gamemag.it/news/wii-u-utente-ottiene-accesso-admin-al-miiverse_44710.html

Gli uccelli kamikaze sono fra noi!

<Soldato! Si prepari al lancio!>

<Ne è sicuro generale?>

<Capisco la tua titubanza soldato, ma in momenti come questi non possiamo lasciare spazio alle emozioni! Fa parte del gioco della guerra!>

<Ma generale! Il sacrificio sarà inutile, non riusciremo mai ad abbattere quella struttura!>

<Soldato, mi ha veramente stancato! Faccia il suo dovere e carichi le munizioni!>

<A-a-agli ordini generale!> lacrimuccia <Uccellino rosso o uccellino giallo?>

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Addio Steve!

Questa mattina tutti noi siamo stati accolti da una notizia che definire scioccante è poco. Il padre della Apple, Steve Jobs, se n’è andato per sempre, stroncato da un cancro che lo ha tormentato per tutta la vita.

Lo confesso: sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma in qualche modo credevo che non se ne sarebbe mai andato, che avrebbe continuato a guidare la Apple, non più come CEO, ma come mentore. Invece non è andata così e ora di lui ci rimangono solo le sue idee, idee così innovative che nessuno ci avrebbe mai scommesso neppure un centesimo.

E invece non passa giorno senza che sentiamo la parola Mac, la parola iPhone, la parola iPod, la parola iPad. Sono questi oggetti l’eredità che Steve ha voluto lasciarci e noi gliene saremo sempre riconoscenti.

Non servono altre mie parole, le sue sono più che sufficienti:

Asciugatevi la lacrimuccia e siate orgogliosi di averlo potuto vedere quando ancora era fra noi e di poter stringere fra le mani il frutto del suo straordinario lavoro.

RIP Steve!

Keynote Apple: commento

Come tutti sapete, ieri si è tenuto il tanto attesso keynote Apple, durante il quale è stato presentato il nuovo iPhone, che non è in realtà un nuovo iPhone, ma solo un iPhone 4 con una S davanti.

Ma andiamo con ordine. Possiamo dividere la conferenza in cinque parti fondamentali:

1- Parte Gne gne gne io vendo più di te

La prima parte occupa venti minuti buoni della conferenza e vede inpegnato il buon Tim Cook a snocciolare dati di vendita sugli iPhone, sugli iPad, sugli iPod, qui qui qui quo quo quo qua qua qua, Apple penetra sempre più di qui e di là e via dicendo.

Insomma 20 minuti in cui Apple se la tira di fronte a giornalisti e investitori.

2- Letterine per tutti

Apple si improvvisa Babbo Natale e mostra la sua nuova innovativa app: Cards. Attraverso questa applicazione potrete inviare dei biglietti di auguri alla zia che odiate e alla suocera che volete morta. Apple le stampa e le spedisce e ci mette pure una bomba, il tutto alla modica cifra di 4,99 petroldollari. Qui forse abbiamo raggiunto il momento più basso di tutta la conference e infatti ci hanno messo 30 secondi a presentarla e poi per la vergogna hanno cambiato argomento.

3- Roba già vista alla WWDC 2011

In questa seconda parte un tizio di cui non ricordo il nome entra sul palco e ci spiega le 10 funzioni pricipali di iOS5. Peccato che tutta sta pappardella ci fosse già stata presentata un anno fa alla WWDC di San Francisco e ormai anche cani e porci sanno che nel nuovo sistema operativo ci saranno il Noification Center, Twitter e bla bla bla. L’unica novità è la data di uscita: 12 Ottobre. Quattro chiacchiere pure su iCloud e iTunes Match, ma giusto solo per allungare un pò il brodetto tiepidino.

4-Tagliamo qualche prezzo

E arriva la parte in cui Tim Cook prende una forbice gigantesca dalla punta arrotondata (sennò Giovanni Muciaccia si arrabbia) e taglia il prezzo dell’iPod Nano fatto a forma di quadrato, che ora costerà 139 euro in versione base e pure quello dell’iPod Touch che passa a 199 euri in versione uberpezzente.

5-Momento che in teoria doveva essere di genuino momento emozione (cit)

E arriva dopo lunghi minuti di estenuanti chiacchiere il tanto atteso annuncio. Il pubblico è chiaramente in visibilio. Un tipo tira fuori un cartellone con scritto “Welcome iPhone 5”. Tim Cook lo guarda, abbassa gli occhi, scuote la testa e sussurra: “Mi dispiace, ma oggi abbiamo solo l’iPhone 4S“. Gelo ovunque. Quando rialza la testa però dice: ” Ma non preoccupatevi, è il miglior telefono del mondo!”. Tutti si sentono un pò rincuorati, ma non appena appare questa immagine:

Alcuni osservano straniti, altri annusano, altri ancora si toccano le tasche e tirano fuori il loro iPhone 4. Osservano prima l’iPhone 4, poi il 4S, poi di nuovo il 4 e poi ancora il 4S. Nessuna differenza. 5 ictus cerebrali, 4 morti improvvise, 2 attacchi di diarrea fulminante: questo il numero delle vittime in sala. Ma Tim Cook ci dice a tutti “tranquilli, perchè ci ho messo il processore dell’iPad, una fotocamera bellissimissima, i video a 1080p e pure i giochini che neanche PS Vita!”. E per dimostarlo convoca sul palco un tizio di Epic che ci presenta quella puttanata di gioco di Infinity Blade 2 che però la grafica ci spacca di brutto. Tim fa per andarsene quando gli viene in mente l’ultima cosa e torna indietro “Ah! mi sono dimenticato che dentro all’iPhone 4esse c’è pure Siri“. E ci presenta la figata più assurda che la Apple potesse inventarsi: una funzionalità di controllo vocale avanzata che se voi dite “Dimmi il tempo a Pavia” lei ti risponde giusto e anche se le chiedi “Dimmi il tempo a Pavia che sennò ti ammazzo” lei ti risponde giusto lo stesso. Poi qualche grafico, grafichetto e grafichino, un video gne gne sono più bello io di tutti i telefoni e poi si fanno baracche e burattini e tutti al MacDonalds.

Commento finale: Steve ritornaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!

Let’s talk iPhone

Finalmente dopo un susseguirsi di voci sempre più insistenti che volevano che il giorno 5 Ottobre si tenesse il consueto Keynote Apple queste voci vengono disattese e la conferenza si farà il 4 Ottobre, che al nuovo CEO di Apple Tommaso Cucina i giorni con il 5 proprio non gli vanno, ma i quadrati perfetti invece sì.

Ecco l’immagine dell’invito che il buon Cook ha inviato a tutti i suoi amichetti:

Il solito stile minimalista molto Apple con un calendario, un orologio, un telefono con una chiamata e una mappa che sicuramente è stata disegnata da un bambino di 5 anni o da uno scimpanzè adulto; sciegliete voi.

In basso capeggia la scritta Let’s talk iPhone, riferimento più che esplicito al tanto atteso iPhone 5 o 4s che tanto io non comprerò mai perchè di soldi ne ho già buttati che basta con l’iPad. Sicura la presenza dell’altrettanto atteso iOS 5 che così finalmente ci potrò avere la lista della spesa nell’iPad.

Tutto qua. Ci risentiamo il 4 Ottobre per una dettagliata (ma nemmeno troppo) descrizione dell’evento che tenterò se possibile di seguire in streaming da qualche parte.